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Che cos’è (origine del termine)
La “sindrome degli antenati” nasce nel lavoro di Anne Ancelin Schützenberger, psicologa francese che ha sistematizzato la psicogenealogia: alcune difficoltà del presente possono ripetere copioni del sistema familiare (esclusioni, traumi, lutti), finché non vengono riconosciute e rimesse “al loro posto”. Il riferimento classico è il suo libro The Ancestor Syndrome (1998; ed. it. 2004). tuobiografo+1

Il ponte con la ricerca attuale (epigenetica & intergenerazionale)
Schützenberger parlava di “lealtà invisibili” e pattern che si ripetono. Oggi alcune piste scientifiche suggeriscono comeesperienze forti possano lasciare “tracce biologiche”:

  • Carestia d’Olanda (1944–45): chi è stato esposto a denutrizione in utero mostra, decenni dopo, differenze di metilazione del DNA (per es. sul gene IGF2) rispetto ai fratelli non esposti. Questo collega condizioni prenatali a esiti di salute in età adulta. Taylor & Francis Online+3PNAS+3PubMed+3
  • Sopravvissuti alla Shoah e figli: più studi hanno riscontrato differenze di metilazione in geni legati alla risposta allo stress (per es. FKBP5) sia nei genitori esposti sia nella generazione successiva; l’effetto non è univoco e varia per sesso, età materna all’esposizione, ecc. (risultati complessi ma replicati). Nature+3biologicalpsychiatryjournal.com+3Psychiatry Online+3
  • Quadro di insieme: le review più recenti spiegano che l’“incorporazione biologica dell’esperienza” avviene tramite metilazione del DNA, modifiche istoniche, RNA non codificante; nel passaggio di generazione, però, molte marcature vengono “resettate”, quindi l’ereditarietà epigenetica nell’umano è plausibile in alcuni casi ma non è una legge generale. Serve prudenza nell’estrapolare. PNAS+1

Cosa significa, tradotto per la vita reale (senza magia né riduzionismi)

  • Ci sono pattern relazionali e narrativi che viaggiano nelle famiglie (esclusioni, colpe taciute, ruoli rigidi): qui rientra la sindrome degli antenati come linguaggio clinico-narrativostudiopsicologiaroma.com+2Unobravo+2
  • Esistono tracce biologiche associate a traumi/condizioni estreme, osservate in coorti storiche: non dimostrano che “tutto” si eredita, né che ogni sintomo personale venga da un antenato; mostrano però vie possibili di trasmissione. PNAS+2PubMed+2
  • La verità scomoda: se riduciamo tutto alla biologia banalizziamo; se riduciamo tutto al simbolico astraiamo. Il lavoro serio integra storia familiare, corpo, relazione, responsabilità personale.

Strumenti pratici che aiutano (e perché)

  1. Genogramma + linee del tempo: vedere la mappa di eventi, esclusioni, ricorrenze aiuta a riconoscere e distinguereciò che è nostro da ciò che appartiene ad altri. (Base sistemico-relazionale; ampia letteratura clinica.) studiopsicologiaroma.com+1
  2. Riconoscimento e restituzione simbolica: dare un posto agli esclusi, nominare i lutti, sciogliere obblighi invisibili → riduce la lealtà cieca e riapre scelte presenti. (Cornice psicogenealogica di Schützenberger.) tuobiografo
  3. Lavoro sul corpo e regolazione dello stress: se lo stress è un canale di trasmissione, pratiche che regolano sistema nervoso (respiro, movimento consapevole, ritualità) hanno senso clinico: cambiare stato cambia scelte. (Allineato con evidenze su stress-recovery; v. sintesi nelle review.) PNAS
  4. Assunzione di responsabilità: riconoscere il passato non significa restarne prigionieri. “Vedo, onoro, restituisco, e scelgo il mio posto.”

Cosa NON dire (onestà intellettuale)

  • “È tutto colpa degli antenati” → falso e deresponsabilizzante.
  • “L’epigenetica prova tutto” → no: mostra associazioni robuste in contesti specifici, ma non giustifica diagnosi fai-da-te o promesse miracolistiche. PNAS+1

Se vuoi lavorarci in profondità con noi

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Nota professionale: il nostro lavoro è olistico, simbolico e fenomenologico; non sostituisce né si sovrappone ad attività mediche o psicologiche riservate per legge. Quando necessario, collaboriamo con professionisti sanitari.

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